lunedì 14 novembre 2011

RASSEGNA STAMPA

A parte la riconferma del NO di Sinistra Critica Sarda, il fronte di coloro che si impegnano contro la propria Terra si estende. Pili continua la sua triste marcia per la rovina dell'Isola, incontrando coloro che più di altri hanno sofferto e soffrono le conseguenze della "politica" di Pili e della sua classe: A Ottana. Una tra le zone più ricche della Sardegna ridotta a mendicare un tubo come unica possibilità di salvezza. Intanto, alla lista dei sindaci che accolgono a braccia aperte l'ennesima "opportunità di sviluppo" - senza, ovviamente, aver sentito il parere della popolazione - si aggiunge anche Sannitu, di Berchidda, rappresentante di un'area notoriamente affamata di energia e dove l'industria pesante del territorio chiede a gran voce "diversificazione delle fonti energetiche" e "riduzione dei costi di approvigionamento"! Infine : GALSI è anche fratellanza tra i popoli! Nel caso in cui vi fosse sfuggito, siamo diventati fratellini e sorelline anche degli algerini. Cosa abbiamo in comune? Tra noi e gli algerini ci separano pochi minuti d'aereo! Bella notizia. Ci domandiamo se è possibile estendere la fratellanza anche a coloro che, per venire da noi, si spostano in barchino.....  

Algerini e sardi sono fratelli, infatti ci separano pochi minuti di aereo
GALSI: SINISTRA CRITICA SARDA,DICIAMO NO SENZA SE E SENZA MA
(ANSA) - CAGLIARI, 12 NOV - "Il Galsi è l'ennesima servitù imposta alla Sardegna in nome di esigenze geopolitiche ed economiche internazionali. Le popolazioni dei 40 comuni che saranno attraversati dal tubo d'acciaio non sono state consultate. I quattromila cittadini espropriati non potranno opporsi al passaggio del gasdotto e la pesca dovrà essere sottoposta a nuovi e ulteriori vincoli". Concetti ribaditi dal Coordinamento di Sinistra Critica Sarda che ha risposto in maniera decisa, all'appello diffuso nei giorni scorsi dal Comitato ProSardegnaNogasdotto, con "noi siamo contro il Galsi senza se e senza ma". "Se da un lato il Gasdotto Algeria Sardegna Italia propone pochissimi e piuttosto incerti benefici per l'Isola - ha spiegato il Coordinamento - dall'altro sono certi la devastazione di beni ambientali e archeologici da Sud a Nord, il pericolo di esplosioni e incendi confermato dalla devastante deflagrazione di Tarsia in Calabria (11 febbraio 2011), l'occupazione di circa 30 milioni di metri quadri di territorio della Sardegna, i danni per l'agricoltura, la pastorizia e il turismo".

GALSI: MARCIA PER METANODOTTO, PILI FA TAPPA A OTTANA - SENZA METANO NIENTE REINDUSTRIALIZZAZIONE SARDEGNA CENTRALE
(ANSA) - CAGLIARI, 12 NOV - "Senza il metanodotto tutti i progetti di reindustrializzazione della Sardegna centrale sono destinati a morire sul nascere. Senza metano gli investimenti prossimi sono destinati a fermarsi. Per questo motivo non si può perdere altro tempo e la Sardegna deve arrivare con una sola voce, positiva e propositiva, alla Conferenza dei servizi per l'autorizzazione finale per la realizzazione della infrastruttura energetica". Lo ha detto oggi il deputato del Pdl e ex presidente della Regione, Mauro Pili, aprendo l'incontro con gli operai, i sindacati, gli imprenditori e gli amministratori della zona di Ottana nell'ambito della mobilitazione a favore del metanodotto. "Il più grande limite del costo energetico ha condizionato storicamente qualsiasi iniziativa produttiva - ha sottolineato Pili - ed ora che il metanodotto sta per giungere al traguardo dell'autorizzazione finale non si può rischiare di farsi del male da soli. Convincere gli algerini a far passare il metanodotto dalla Sardegna non è stato facile proprio per la diffidenza verso le lungaggini burocratiche. Dopo cinque anni dall'avvio dell'iter amministrativo non si può pretendere di riaprire le procedure solo per veti e contrarietà ideologiche". "Senza il metanodotto - ha aggiunto, fra l'altro, Pili - è impossibile perseguire il piano di sviluppo che dal 2003 avevamo tracciato per realizzare ad Ottana il terzo polo energetico della Sardegna. Lo stesso terzo polo da 450 Mwe, in programma ad Ottana per la sua posizione baricentrica nel sistema elettrico sardo, rischia di non vedere la luce considerato che la centrale a ciclo combinato da 400 Mwe deve essere alimentata proprio dal gasdotto Galsi. All'avvio del metanodotto bisogna aggiungere anche la realizzazione della connessione Macomer-Ottana-Nuoro-Siniscola. In questo caso non appena definito l'avvio del metanodotto occorre predisporre i bandi di gara anche in project financing per realizzare le connessioni secondarie". (ANSA).

GALSI: SANNITU, METANODOTTO STRATEGICO E DA FARE IN FRETTA
(ANSA) - CAGLIARI, 12 NOV - "Il gasdotto che collegherà l'Algeria alla Sardegna e alla Toscana è per noi una risorsa fondamentale, è necessario che gli amministratori locali definiscano nel più breve tempo possibile la localizzazione degli impianti". Lo dice Sebastiano Sannitu, sindaco di Berchidda, paese nel cui territorio passerà il metanodotto Galsi. "In un periodo di crisi profonda come quella che stiamo vivendo, gli interventi per le grandi opere, e penso anche alla Sassari-Olbia, assolvono al prezioso compito di stimolo per l'economia - continua Sannitu - e sono tanto più necessari in quanto incidono su una realtà con un grave deficit infrastrutturale come la Sardegna. Pertanto trovo quantomeno stupefacente la disputa 'Galsi si' - Galsi nò e ancor più stucchevole la diatriba sulla localizzazione delle strutture del gasdotto". Secondo il sindaco di Berchidda bisogna decidere subito dove far passare gli impianti e bisogna farlo naturalmente nel rispetto di tutti i criteri di tutela dell'ambiente, del territorio e dello sviluppo turistico dei luoghi. "Non c'é più tempo da perdere - conclude Sannittu - posto che il gasdotto risponde pienamente anche all'esigenza della diversificazione delle fonti energetiche e del conseguente abbattimento dei costi di approvvigionamento". (ANSA).

CAPPELLACCI INCONTRA L'AMBASCIATORE ALGERINO
Cagliari, 11 nov. - (Adnkronos) - Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha incontrato questo pomeriggio nella sede dell'Ambasciata d'Algeria a Roma, in visita istituzionale, l'ambasciatore algerino, Rachid Marif. Al centro del colloquio, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti dell'associazione Sardegna-Algeria, la cooperazione tra due popoli definiti ''fratelli'' dallo stesso diplomatico il quale ha ricordato come a separarli ci siano solo ''pochi minuti di aereo''. ''Una collaborazione - ha commentato il Presidente Cappellacci - che inizia con il gasdotto che colleghera' l'Algeria con l'Italia passando per la Sardegna e proseguire a sviluppare relazioni non solo sul piano economico, ma anche su quello culturale, sociale, della ricerca e della formazione''. Oltre alle proposte di cooperazione sono state ipotizzate anche possibili azioni per favorire gli scambi culturali e formativi rivolti, in particolar modo, alle nuove generazioni. Nel corso dell'incontro, che ha visto la partecipazione dell'assessore dei Trasporti, Christian Solinas, sono stati affrontati con attenzione la questione dei collegamenti marittimi dalla Sardegna all'Algeria. Il presidente Cappellacci ha ricordato all'Ambasciatore Marif la delicata vicenda legata al rapimento di Rossella Urru, la volontaria di Samugheo rapita il mese scorso in un campo profughi in Algeria, ricevendo tutta la solidarieta' personale del diplomatico e riscontrando la sensibilita' per la vicenda che coinvolge una giovane impegnata per una causa nobile.


1 commento:

  1. Io mi ero illusa che fosse andato ad incontrarlo PER Rossella...invece...

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