venerdì 13 gennaio 2012

Cronaca di un tubo di cui non si conosce un tubo.

Report sull'incontro coatto organizzato dal PD a Villacidro il 9 gennaio scorso:
Sottotitolo: Cronaca di un tubo di cui non si conosce un tubo.

Villacidro, 9 Gennaio 2012 – Salone Farigu 
Ore 18,30: 
Si aprono i lavori dell'assemblea con una presentazione del progetto Galsi da parte del signor Sisinnio Orrù. Che cos'è il Galsi, che cos'è il metano, che cosa sono i combustibili fossili. Il signor Orrù conclude la sua breve panoramica sul progetto scordando di ringraziare wikipedia. 
Prende la parola il senatore Francesco Sanna che illustra il progetto in maniera più particolareggiata partendo dagli albori dell'idea di metanizzazione della Regione Sardegna. Una filippica di circa 40 minuti sulla bontà economica, sociale, imprenditoriale del gasdotto che finalmente porterà il metano nelle case dei sardi.
Il senatore sottolinea che il capitale investito è privato, con una piccola partecipazione della Regione Sardegna attraverso la Sfirs. 
Ma vediamo nello specifico queste società che ci porteranno il gas nelle nostre case.
Dal sito della Galsi, i soci:
Sonatrach 41,6%. Sonatrach è la compagnia di stato algerina per la ricerca, lo sfruttamento, il trasporto, la trasformazione e la commercializzazione di idrocarburi e derivati. E' la 12° compagnia petrolifera mondiale, il 2° esportatore di GNL e GPL nel mondo ed il 3° per il gas naturale. Doveroso inciso: la Sonatrach è indagata per corruzione internazionale per un contratto da 580 milioni di dollari, siglato con l'italiana Saipem, un altro con il gruppo tedesco Contel Funkwerk Plettac da 142 milioni di dollari, e un terzo per il restauro della sede della direzione generale, da oltre cento di milioni di dollari, con l'americana Ccic. Anche i giudici di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro hanno aperto un fascicolo con l'ipotesi di corruzione internazionale. Travolti da questo scandalo sia il presidente Mohamed Meziane che altri 15 dirigenti della società algerina si dimettono.
Edison 20,08%
Fondata nel 1883, Edison è la più antica società europea nel settore dell’energia ed oggi uno dei principali operatori italiani, attivo dall'approvvigionamento alla produzione e vendita di energia elettrica e gas. Negli idrocarburi, Edison ha una presenza integrata nella filiera del gas naturale, con una quota di mercato del 16%.
Piccolo inciso: una puntata di Report del 31/10/2010 ne denuncia l'attività inquinante sulla piattaforma Vega, la procura di Modica indaga sulla stessa.
Enel Produzione 15,6%
Sfirs 11,6%
Gruppo Hera 10,4%. Nata nel 2002 dall’unione di dodici aziende di servizi pubblici dell'Emilia Romagna Hera è oggi la terza multiutility italiana nel business del gas con 2.409 milioni di metri cubi di gas venduto e l'ottavo operatore italiano nel business Energia Elettrica in termini di energia elettrica venduta (3.133 GWh). 
In questo caso la multiservizi dei comuni emiliani (molto ben vista dal PD) è indagata dal tribunale di Forlì per smaltimento illecito di rifiuti tossici nel depuratore di Forlì, e non disdegna i rapporti stretti con la famiglia Cosentino.
Insomma, mi chiedo: sono questi i galantuomini che vogliono portare il metano nelle nostre case?
Il senatore Francesco Sanna conclude il suo intervento fra scroscianti applausi, e prende la parola l'assessore all'ambiente Adriano Muscas. Il suo è un intervento accorato, con voce ferma racconta all'attenta platea che l'impatto ambientale del passaggio Galsi non è di tipo permanente. Anzi, tutto verrà rimesso a posto dalla stessa Galsi a lavori di passaggio del tubo ultimati. Sfoglia veloce i fogli A4 con i suoi appunti. Il volto illuminato alla parola posidonia. La posidonia è un'alga (..sicuro sia un'alga assessore Muscas?) che a lavori ultimati verrà ripristinata. Doveroso inciso: i trapianti di posidoina hanno una percentuale di successo basso e solo in particolari condizioni ambientali. Greenpeace conduce da anni una battaglia contro questo scempio, come ad esempio quello avvenuto a Santa Marinella.
L'assessore Adriano Muscas termina il proprio intervento e sembra sollevato e felice, come un bambino che a scuola tira un sospiro di sollievo dopo un'interrogazione andata bene.
Michele Cuccui, segretario del PD a Villacidro apre l'assemblea al dibattito pubblico. Si susseguono alcuni interventi fra i quali quelli di: Antonio Muscas, Claudia Aru e Maria Giovanna Deiana. Gli interventi esprimono dubbi e perplessità sul gasdotto. Ad ogni intervento c'è un mormorio di sottofondo dei presenti. Al tavolo dei relatori il sindaco Maria Teresa Pani chiacchiera con i suoi vicini di sedia ed esprime con evidente mimica facciale il proprio dissenso. Nella prima fila invece siedono gli stati maggiori di partito (Siro Marroccu, Giorgio Danza) abbandonano il religioso silenzio e iniziano a giochicchiare con i telefonini manifestando anche in questo caso evidente fastidio o quantomeno disinteresse. Le domande ai relatori, i dubbi e le perplessità si perdono fra gli applausi liberatori.
 Ultimo in lista a prendere la parola è il presidente della provincia del Sulcis, Tore Cherchi. Sorride, ci dice che siamo l'unica regione in Italia che non ha il metano e ci ricorda la pubblicità “..il metano ti dà una mano”. In parte mi ricorda il parlamentare leghista che per sostenere e avvalorare la Padania fece riferimento al Grana Padano.
L'assemblea è finita: applausi, strette di mano, baci e abbracci.
Dal sito della Galsi leggo e sottolineo: GASDOTTO ALGERIA ~ ITALIA VIA SARDEGNA.
Sì, proprio VIA Sardegna. E' un'opera che avrà un costo di circa 3,5 miliardi di euro che vede la costruzione di un gasdotto che sventrerà la nostra terra da Porto Botte a Olbia per 272 km. Il diametro del tubo è di 120 cm la fascia di rispetto imposta dalla legge Bersani è di 100 metri a destra e sinistra. Non si avrà un vero e proprio esproprio delle terre attraversate dal Galsi, ma una servitù di passaggio (tradotto in parole povere: le stesse terre espropriate verranno pagate agli espropriati molto meno rispetto ad un esproprio vero e proprio). Il progetto Galsi non contempla la predisposizione delle reti di allaccio per fornire il metano ai diversi comuni. Chi si occuperà della realizzazione delle diverse reti di allaccio il cui costo è stato stimato in circa 4 miliardi di euro? Ogni 7 km di tracciato è necessaria una stazione di decompressione, con nuovo esproprio di terreno. Le perplessità sono tante, non per ultima quella proveniente dalla stessa Algeria dove si stima che le riserve di metano si esauriranno in circa 15/20 anni. E poi? Il percorso non è reversibile, quindi allo stato attuale del progetto se l'Algeria chiudesse il rubinetto la Regione Sardegna non potrebbe ricevere metano allacciandosi alla rete nazionale. 
La mia impressione è che in questo tubo il metano non passerà mai, ai posteri l'ardua sentenza.
F. Scano

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