mercoledì 18 aprile 2012

LA SOCIETA' CIVILE SARDA NON E' PIU' SOLA: NASCE SARDIGNA LIBERA

Sabato 21 Aprile , tutti/e noi impegnati contro la realizzazione in Sardegna del gasdotto GALSI siamo invitati/e alla conferenza Stampa per la presentazione del Movimento Sardigna Libera, promosso da Claudia Zuncheddu. L'incontro si tiene a Cagliari alle ore 10:00, presso l’Hotel Regina Margherita (per visualizzare la mappa clicca QUI).
Conosciamo Claudia ed il suo intenso lavoro che, possiamo dirlo, insieme a pochissimi altri politici sardi è sempre stata in prima fila per cercare di evitare, o di riparare i danni, provocati da una "classe politica" abietta e dedita unicamente al proprio tornaconto personale o degli squallidi gruppi di potere che la sponsorizzano. Accogliamo dunque volentieri il suo invito e assicuriamo la nostra presenza.
Ecco il comunicato stampa.
Dopo tre anni di attività istituzionale a servizio delle lotte dei sardi e della difesa del nostro ambiente, come consigliera Indipendentista della RAS, ritengo che sia giunto il momento di accogliere le fortissime sollecitazioni provenienti da tutto il territorio perché si coordini concretamente questa esperienza in una rete politica di movimento, con una struttura organizzativa agile e democratica. Il tutto per garantire maggiori risposte coordinate, politiche e organizzative, per combattere la crisi economica, sociale e culturale che mai come oggi attanaglia noi sardi rischiando di farci scomparire dal contesto mondiale.
Non possiamo più assistere inermi e disorganizzati alla distruzione delle nostre economie, dei nostri territori e della speranza di una vita migliore e più equa per il nostro Popolo. L’esperienza fallimentare dei partiti politici tradizionali, nati nella crisi della Seconda Repubblica Italiana e nello stesso tempo, i “cloni” che sono nati dalla loro esplosione, riproducendo le stesse contraddizioni che hanno portato al fallimento dei partiti d’origine, sono un segnale inequivocabile della necessità di porre fine alle baronie della politica che sino ad oggi hanno guidato il nostro Popolo e la nostra Terra verso il baratro e la povertà.
Il fallimento politico del modello autonomista è il segnale della necessità di costruire un nuovo modello di pratica politica adeguato ai bisogni delle collettività, dei territori e legata alla storia culturale e politica del nostro Popolo. La nostra è una storia originale e irripetibile che ci fa ancor più dire che “la Sardegna non è Italia”, e che ancor meno siamo disposti ad accettare, passivamente e con l’inganno, di essere una colonia interna all’Italia o il Sud della globalizzazione mondiale. Il fallimento, ormai conclamato, di 60 anni di c.d. Autonomia Regionale, hanno visto il saccheggio delle nostre risorse e il tentativo politico e culturale di annientare la storia del nostro Popolo e della Nazione Sarda, tentativo gestito in prima persona da gran parte della classe politica sarda.
In questi tre anni di attività istituzionale, ogni mia scelta politica, è nata dalle relazioni strette con i territori, per cui il mio ruolo è stato ed è quello di portavoce dei bisogni e delle aspirazioni delle nostre collettività all’interno del Consiglio Regionale (che preferirei chiamare Nazionale) della Sardegna. Ritengo che questo sia il metodo più corretto, più democratico e più giusto per restituire il senso della Politica ai sardi.
Da ciò ritengo di poter affermare che dietro le mie innumerevoli battaglie istituzionali e nel territorio, c’è un movimento di base fortissimo rappresentato da sardi che lottano fuori dalle dinamiche dei partiti, da Comitati di cittadini, da movimenti per la difesa dell’ambiente, del territorio e delle sue economie tradizionali, dei diritti civili, del diritto al “lavoro che non uccide”, per una scuola e una cultura nazionale accessibile a tutti e per la possibilità per i sardi di qualsiasi età di costruirsi il proprio futuro sicuro e dignitoso.
Il Movimento Sardigna Libera nasce da queste esigenze di rappresentanza e dalla consapevolezza che il Popolo sardo, in quanto tale, non può rinunciare alla lotta per la riappropriazione del proprio Territorio, inteso come diritto alla sua stessa esistenza ambientale, economica, culturale e politica. Tutto ciò in un processo politico di ampia partecipazione democratica che porti all’Autogoverno delle collettività, all’Autogestione delle nostre risorse, al recupero e all’affermazione della nostra cultura, in un percorso politico e identitario che conduca alla liberazione nazionale del nostro Popolo, alla sua Autodeterminazione, alla Sovranità e alla costruzione di una Nazione Sarda libera e indipendente nel mondo.
Il progetto politico di Sardigna Libera, condiviso e partecipato nei territori, non solo è già tracciato, ma è in parte concretizzato nell’attività politica che ho svolto e che conduco all’interno della Massima Assemblea dei Sardi.
E’ su queste premesse, che vi invito a partecipare attivamente a questo percorso di costruzione di Sardigna Libera.
Claudia Zuncheddu

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