mercoledì 8 novembre 2017

Tempi duri per i gasdotti: la Commissione europea rivede le regole


Anche a seguito dei dati sconcertanti apparsi recentemente sulla stampa europea in merito al pesante intervento delle lobby del gas su Bruxelles, la Commissione Europea ha deciso una incisiva revisione dell'attuale "Direttiva Gas" con l'obiettivo di applicare al settore gli stessi principi che ispirano la legislazione europea in materia energetica, in particolare per quanto concerne: l'accesso al mercato, la regolamentazione tariffaria, la separazione della proprietà e la trasparenza dei gasdotti provenienti da paesi terzi che entrano nel mercato interno europeo del gas. Probabilmente, l'intervento normativo di Bruxelles scoraggerà l'attuale assedio sulla Sardegna favorito dall'attuale amministrazione regionale, considerato che tutti i gasdotti che operano nel territorio dell'UE dovranno conformarsi alla normativa europea, dovranno agire con  lo stesso grado di trasparenza, saranno accessibili ad altri operatori e dovranno essere gestiti in modo efficiente ed a tariffe regolamentate. La Proposta di modifica alla normativa europea nel settore del gas seguirà l'iter legislativo previsto. Il nostro Comitato, unitamente alle altre organizzazioni europee impegnate nella difesa della salute e dei territori, vigilerà affinchè vengano tenuti in debito conto gli interessi dei cittadini europei e dei territori.
L'assedio delle lobby deve finire una volta per tutte. E non solo a Bruxelles.


Come è stato recentemente riportato anche nel nostro blog, la potente lobby dell’industria del gas sta spendendo milioni di euro per incidere sulle decisioni della Commissione europea, al fine di garantire che l’Ue, nei prossimi 40-50 anni, continui a basare le proprie scelte energetiche tollerando ancora questa fonte fossile non solo inquinante ma ormai inutile e costosa. Come ben noto anche in Sardegna, l'intervento dei lobbysti del gas (che in questo caso agisce opportunamente anche presso l'amministrazione regionale), spinge soprattutto verso la realizzazione di infrastrutture come i gasdotti e i rigassificatori. Il periodico inglese The Indipendent ha recentemente rilevato che i due commissari europei su clima ed energia hanno ricevuto lo scorso anno i lobbysti del gas durante ben 460 volte, spendendo circa 104 milioni di euro nel solo 2016. Tale intervento è rivolto, tra l'altro, ad accreditare il gas come una fonte energetica pulita e come la "soluzione ponte" verso le rinnovabili. Aspetti ormai ampiamente smentiti non solo scientificamente ma, soprattutto, dalle scelte energetiche dei paesi più civili e avanzati.

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